L'intervista
«L'alternativa? Il corso di laurea
Si impara da Voglino e Fiengo»


In buona sostanza, il Master in giornalismo equivale ad un praticantato (pagato come tasse universitarie). In alternativa, c'è la laurea breve e specialistica in comunicazione che però finisce per arenarsi davanti alle prescrizioni dell'Ordine dei giornalisti.

Michele Cortelazzo (nella foto in basso), 56 anni, professore ordinario, conosce bene la situazione. E' il vice preside della Facoltà di lettere e coordinatore del corso di laurea in Strategie della comunicazione. «Il nostro corso di laurea non gode dell'avallo dell'Ordine dei giornalisti che per il praticantato e conseguente accesso all'esame professionale "impone" caratteristiche rigide. Quella del Master in giornalismo è stata, quindi, una scelta obbligata dal quadro nazionale» osserva in via preliminare.

Università fra incudine e martello?

C'è stata una sorta di arrembaggio ai Master, mentre l'Ordine resiste al moltiplicarsi delle scuole di giornalismo. Il punto vero è che da almeno 15 anni sono cambiate le condizioni in cui si esercita la professione: il mancato rinnovo del contratto dei giornalisti lo testimonia eloquentemente. Ci si dovrebbe porre, di conseguenza, la questione di quali sono le forme migliori per preparare, formare e avviare alla professione i giovani che puntano a diventare giornalisti.

Padova accademica che ha fatto?

Il nostro Ateneo ha investito, da tempo, molto nel settore della comunicazione. Il Master in giornalismo è solo un'iniziativa.

E la «normale» laurea?

Un percorso di formazione universitaria che si distingue per la qualità dei professori a contratto e degli approdi per gli studenti. Scienze della comunicazione aveva debuttato con 2.000 domande di iscrizione. In tutto il Veneto, la laurea specialistica c'è solo a Padova e Verona. Fra le Università del Nord Est anche a Bolzano (ma con il bilinguismo), udine e Trieste. Attualmente, a Padova a fronte di circa 500 domande d'iscrizione ci sono 170 posti a disposizione.

In cattedra chi ci va?

Professori a contratto come Bruno Voglino per la televisione, Raffaele Fiengo del Corriere della sera, il pubblicitario Vittorio Montieri e Ugo Guidolin per i nuovi media.

E i risultati di una simile formazione?

Decisamente buoni: abbiamo un paio di laureandi che sono nell'unità di comunicazione della Presidenza del consiglio, mentre ha debuttato con ottimi riscontri l'iniziativa con Confindustria. Esperienza diretta all'interno delle aziende, che si dimostrano soddisfatte. Per il nostro corso di laurea, ormai, c'è il "problema" di più richieste rispetto agli studenti disponibili. Un segno di come il "mercato della comunicazione" risponde alla formazione di qualità.

(e.m.)

«Mattino di Padova», venerdì 16 gennaio 2009, p. 13