Brescia Iniziativa dell'assessorato al personale della Provincia: «La chiarezza è un risparmio»
«La stazione? E' disabilitata e impresenziata»
Battaglia contro il linguaggio della burocrazia


BRESCIA —. Se ormai, prima di salire su un treno, si sa di dover «obliterare il documento di viaggio» invece di timbrare il biglietto, si fa ancora fatica ad abituarsi alle stazioni «disabilitate e impresenziate».

E qualche dimestichezza c’è ormai anche in materia di «erogazione e quietanze di emolumenti» visto che quando si tratta dello stipendio o di ricevute uno sforzo di comprensione in più lo si fa sempre. Ma in pochi troverebbero qualcosa da «eccepire» (contestare) se si «depennasse» (cancellasse) il linguaggio burocratico e si «ponesse in essere» (realizzasse) un modo di «interloquire» (parlare) più semplice. Le dinamiche della scrittura efficace applicate alla pubblica amministrazione sono state al centro del convegno promosso dall’assessore al personale della Provincia, Corrado Scolari.

Un incontro rivolto a sindaci, dirigenti e al personale degli uffici. Un modo per sconfiggere il famigerato «burocratese», quel linguaggio che si trova nei documenti, nei bandi di concorso, nelle dichiarazioni dei redditi e simili. Un modo di scrivere spesso definito «lunare» per la sua capacità di allontanarsi da quello di uso quotidiano. «Semplificare il linguaggio amministrativo — sostiene Michele Cortellazzo, professore di Linguistica all’università di Padova e relatore del convegno — è un dovere nei confronti del cittadino, ma anche un guadagno».

Perciò il leit-motiv del suo intervento dovrebbe ruotare intorno alla richiesta di una maggiore «coesione sociale», come precondizione per far trovare l' Italia ancorata all' Europa e preparata nel momento della ripartenza. Un appello che dovrebbe rispecchiarsi in un ammonimento alla classe politica, scossa da una nuova e devastante questione morale, affinché metta in cantiere le «indispensabili riforme» e sappia ritrovare la responsabilità di un «confronto positivo» e senza reciproche delegittimazioni.

Basti pensare all’Inghilterra che, dopo la revisione della modulistica del 1982, ha risparmiato 362 milioni di euro l’anno in carta stampata, ma anche in tempo, quello che gli impiegati usavano per dare spiegazioni. In Italia la questione è affrontata dal ’93, anche se pochi sono stati i passi in avanti. Magari il ministro Brunetta metterà mano anche al linguaggio delle circolari, oltre che alle assenze di chi le scrive, visto che la soluzione del problema è «demandata» da troppo. Lui di solito non accetta «dinieghi».

Maddalena Brunetti

«Corriere della Lombardia», mercoledì 24 settembre 2008, p. 13