Manlio Cortelazzo
Biografia


Manlio Cortelazzo, decano degli etimologisti e dei dialettologi italiani, è nato a Padova il 19 dicembre 1918 ed è scomparso nella sua città natale il 3 febbraio 2009.

Professore emerito di Dialettologia italiana presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Padova, ha svolto la sua attività scientifica prevalentemente nell'Università patavina, dove ha tenuto l'insegnamento di Dialettologia italiana (dal 1967, anno della sua istituzione, al 1989) e, per qualche tempo, anche quello di Glottologia. Fa eccezione un quadriennio passato nell'allora sede udinese dell'Università di Trieste, dove ha insegnato Storia della lingua italiana. È stato professore ospite nelle università di Innsbruck, Graz e Budapest.

Ha diretto per parecchi anni il Centro di dialettologia italiana del C.N.R. Ha, inoltre, ricoperto l'incarico di segretario e poi direttore dell'Atlante linguistico mediterraneo (Fondazione Giorgio Cini), di componente del Comitato direttivo del Centro interuniversitario di studi veneti (Università di Venezia) e del Comitato scientifico per la cultura popolare veneta (Fondazione Giorgio Cini). È stato membro dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, della Deputazione di Storia Patria per le Venezie, dell'Accademia Galileiana di Padova e dell'Accademia Olimpica di Vicenza.

Addestratosi alle ricerche sul campo con le inchieste per l'Atlante linguistico mediterraneo, ha tratto da questa esperienza il Vocabolario marinaresco elbano (Pisa, 1965). Ha pubblicato due volumi di un manuale di dialettologia italiana (Avviamento critico allo studio della dialettologia italiana, Pisa, 1969 e 1972) e una storia dei dialetti italiani (I dialetti e la dialettologia in Italia (fino al 1800), Tübingen, 1980).

Si è occupato, in particolare, di storia dei dialetti del Veneto, a cominciare dalla tesi di laurea, poi pubblicata con il titolo Influsso linguistico greco a Venezia (Bologna, 1970), fino a giungere al recente, e monumentale, Dizionario veneziano della lingua e della cultura popolare nel XVI secolo (Limena, 2007), passando per le raccolte Parole venete (Vicenza, 1994), Itinerari dialettali veneti (Padova, 1999), Storie di proverbi veneti e d'altri luoghi (Montemerlo, 2002), Vocabolarietto veneto dell'amore (Padova, 2004). Sui dialetti del Veneto ha svolto anche un'ampia attività di divulgazione, in primis con la serie Guida ai dialetti veneti (Padova, 1979-1993) e poi con le rubriche Parole padovane in "Padova e il suo territorio" e Osservatorio linguistico in "Quatro ciacoe". Ha anche rivolto la sua attenzione al posto che potrebbe avere nella scuola non l'insegnamento del dialetto, ma la su a conoscenza nell'ambito della cultura popolare. Ne sono usciti due volumi, commissionati dall'Assessorato Regionale alle Politiche per la Cultura e l'Identità veneta: la compilazione di Noi Veneti (2001, ristampato l'anno successivo) per le scuole dell'obbligo e il coordinamento del Manuale di cultura veneta (2004) per le scuole superiori.

Profondo conoscitore dei rapporti, linguistici e culturali, dell'Italia con il Levante, ha raccolto parecchi suoi saggi sull'argomento nel volume Venezia, il Levante e il mare (Pisa, 1989).

Ma il prodotto scientifico più impegnativo e di maggiore risonanza nel mondo culturale sono i cinque volumi del Dizionario etimologico della lingua italiana, ideato e redatto con Paolo Zolli (Bologna, 1979-1988, in seconda edizione nel 1999, in volume unico), opera di riferimento per l'etimologia italiana e, di riflesso, romanza. Vi si aggiungono, in campo lessicografico, il Dizionario di parole nuove (con Ugo Cardinale, Torino, 1986 e, in seconda edizione, 1989) e il Dizionario etimologico dei dialetti italiani (con Carla Marcato, Torino, 1998). Con altri collaboratori ha diretto l'opera collettiva I dialetti italiani. Storia, struttura, uso (Torino, 2002).

Gli sono state dedicate tre miscellanee di studi: Linguistica e dialettologia veneta. Studi offerti a Manlio Cortelazzo dai colleghi stranieri, a cura di G. Holtus e M. Metzeltin, Tübingen, 1983; Dialettologia e varia linguistca. Per Manlio Cortelazzo, a cura di G. Borgato e A. Zamboni, Padova, 1989; La dialettologia italiana oggi. Studi offerti a Manlio Cortelazzo, a cura di G. Holtus, M. Metzeltin e M. Pfister, Tübingen, 1989.

Di sé dice: "La sorte ha voluto assistessi al rapido (anche se nel Veneto meno veloce) tramonto delle parlate dialettali, che prelude alla loro estinzione, sia pure non così prossima come alcuni paventano. Per questo mi sono sentito investito del compito di recuperare non l'uso del dialetto, impresa che andrebbe contro la storia, ma la conservazione delle sue ultime tracce, ancora molto cospicue. Non si tratta di conservare per i posteri un materiale inerte, ma una documentazione, depositata nei modi dialettali, del giudizio sulle vicende storiche e sociali delle età trascorse, che la gente umile non era in grado di affidare alle scritture".

Altre informazioni negli appunti biografici del volume Linguistica e dialettologia veneta. Studi offerti a Manlio Cortelazzo dai colleghi stranieri, a cura di G. Holtus e M. Metzeltin, Tübingen, Narr, 1983.